Zanzare usate come armi batteriologiche durante la seconda guerra mondiale

Fonti storiche riferiscono che a partire dal 1942 fu reso operativo, nel campo di concentramento di Dachau, un istituto di entomologia destinato allo studio di pesticidi in grado di difendere la Germania da attacchi esterni effettuati con insetti (soprattutto zanzare), oltre che eliminare quelli già presenti in essa.Klaus Reinhardt, un ricercatore dell’università di Tubingen, basandosi su documentazione inedita, ha pubblicato un articolo nel quale sostiene che, molto probabilmente le finalità dell’istituto fossero invece relative allo studio di armi batteriologiche, basate sull’uso di zanzare portatrici di malaria da scatenare contro gli Alleati.

Scrive Reinhardt: «In un documento appena scoperto il direttore del campo, Eduard May scrive che le zanzare Anopheles maculipennis resistono molto meglio delle A. bifurcatus quando vengono aviotrasportate» spiega l’esperto «e aggiunge ‘per l’applicazione pratica sarebbe meglio usare questa specie’. Questa frase suggerisce che gli studi erano indirizzati a come utilizzare gli insetti contro i nemici».

Lo studio di armi batteriologiche da parte delle nazioni coinvolte nella seconda guerra mondiale è un dato di fatto: mentre però è noto che sia alcuni Alleati che il Giappone avessero condotto studi in tale senso, non si hanno notizie certe di quanto fatto dai laboratori di ricerca nazisti. Pare che, infatti, Hitler avesse una grande repulsione per i germi ed il sudiciume in generale e questa sua fobia lo avesse indotto a non dare mai l’avvio ad una ricerca su questa tipologia di armi.

Il ricercatore spiega che alcune fonti inglesi ed americane ritengono che i nazisti abbiano invece fatto qualche sperimentazione con zanzare portatrici di malaria e proprio in Italia. Sfortunatamente, dato che gran parte della documentazione in merito è stata distrutta proprio dai tedeschi poco prima della fine della guerra, tutto quanto ipotizzato è difficilmente provabile.

Fonte: I nazisti e la guerra batteriologica

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